Versetti Biblici Su Cattle
Bible verses about Cattle
Addentrarsi nelle Scritture riguardo al bestiame offre una prospettiva unica attraverso cui possiamo comprendere la provvidenza e la cura di Dio per la Sua creazione. Oltre al mero bestiame, il bestiame rappresenta benedizioni, prosperità e le ricompense tangibili di una gestione diligente. Esaminando questi versetti, si illuminano le basi agricole delle società bibliche, favorendo un apprezzamento più profondo per i semplici doni spesso trascurati. Attraverso la comprensione della relazione di Dio con questi animali, otteniamo un'intuizione nella Sua generosità senza confini e nell'importanza della gestione responsabile delle risorse, principi che risuonano profondamente nelle nostre vite moderne, incoraggiando gratitudine e una vita consapevole.
Versi Più Utili
Inizia il tuo studio con questi passaggi accuratamente selezionati
ma, quanto a noi, ci terremo pronti, in armi, per marciare alla testa de’ figliuoli d’Israele, finché li abbiam condotti ai luogo destinato loro; intanto, i nostri figliuoli dimoreranno nelle città forti a cagione degli abitanti del paese.
E gli Egiziani facevano forza al popolo per affrettarne la partenza dal paese, perché dicevano: "Noi siamo tutti morti".
E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti tratto di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo Dio, ti ordina d’osservare il giorno del riposo.
Scripture Passages
E quelli menarono a Giuseppe il loro bestiame; e Giuseppe diede loro del pane in cambio dei loro cavalli, dei loro greggi di pecore, delle loro mandre di buoi e dei loro asini. Così fornì loro del pane per quell’anno, in cambio di tutto il loro bestiame.
Passato quell’anno, tornarono a lui l’anno seguente, e gli dissero: "Noi non celeremo al mio signore che, il danaro essendo esaurito e le mandre del nostro bestiame essendo passate al mio signore, nulla più resta che il mio signore possa prendere, tranne i nostri corpi e le nostre terre.
I figliuoli d’Israele fecero come l’Eterno avea comandato a Mosè e spartirono il paese.
Io ridurrò Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti.
Il contado delle città che darete ai Leviti si estenderà fuori per lo spazio di mille cubiti dalle mura della città, tutt’intorno.
E l’angelo di Dio mi disse nel sogno: Giacobbe! E io risposi: Eccomi!
L’Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo, e per benedire tutta l’opera delle tue mani, e tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito.
i buoi e gli asini che lavoran la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala e il ventilabro.
E le acque rimasero alte sopra la terra per centocinquanta giorni.
Io stabilisco il mio patto con voi, e nessuna carne sarà più sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra".
E perché ci avete fatti salire dall’Egitto per menarci in questo tristo luogo? Non è un luogo dove sì possa seminare; non ci son fichi, non vigne, non melagrane, e non c’è acqua da bere".
trentamila cinquecento asini, dei quali sessantuno per il tributo all’Eterno;
A motivo di tutto questo, noi fermammo un patto stabile e lo mettemmo per iscritto; e i nostri capi, i nostri Leviti e i nostri sacerdoti vi apposero il loro sigillo.
re della terra e popoli tutti principi e tutti, i giudici della terra;
Scatenò su loro l’ardore del suo cruccio, ira, indignazione e distretta, una torma di messaggeri di malanni.
Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te, e che non sono città di queste nazioni.
E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.
E t’assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dato.
E le sette vacche magre e brutte che salivano dopo quelle altre, sono sette anni; come pure le sette spighe vuote e arse dal vento orientale saranno sette anni di carestia.
Poiché quel che avevi prima ch’io venissi, era poco; ma ora s’è accresciuto oltremodo, e l’Eterno t’ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò io anche per la casa mia?"
Ma poi sono ridotti a pochi, umiliati per l’oppressione, per l’avversità e gli affanni.
un capro per il sacrifizio per il peccato,
accumulai argento, oro, e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti, e ciò che fa la delizia de’ figliuoli degli uomini, delle donne in gran numero.
Poiché quel che avevi prima ch’io venissi, era poco; ma ora s’è accresciuto oltremodo, e l’Eterno t’ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò io anche per la casa mia?"
E quelli risposero: "Non possiamo, finché tutti i greggi siano radunati; allora si rotola la pietra di sulla bocca del pozzo, e abbeveriamo le pecore".
E, dopo quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche di brutt’apparenza e scarne, e fermarsi presso alle prime, sulla riva del fiume.
Poiché quel che avevi prima ch’io venissi, era poco; ma ora s’è accresciuto oltremodo, e l’Eterno t’ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò io anche per la casa mia?"
Com’erano già lungi dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case vicine a quella di Mica, si radunò e inseguì i figliuoli di Dan.
Tutto quello ch’era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici, morì.
Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito.
Scatenò su loro l’ardore del suo cruccio, ira, indignazione e distretta, una torma di messaggeri di malanni.
Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te, e che non sono città di queste nazioni.
E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.
re della terra e popoli tutti principi e tutti, i giudici della terra;
Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito.
trentamila cinquecento asini, dei quali sessantuno per il tributo all’Eterno;
E Hemor, padre di Sichem, si recò da Giacobbe per parlargli.
Poi si riaddormentò, e sognò di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo.
Poi si riaddormentò, e sognò di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo.
L’Eterno allontanerà da te ogni malattia, e non manderà su te alcuno di quei morbi funesti d’Egitto che ben conoscesti, ma li farà venire addosso a quelli che t’odiano.
Dalle offerte sacrificali ai simboli di ricchezza e prosperità, i riferimenti della Bibbia al bestiame rivelano una prospettiva multifaccettata sulla loro significanza nella società israelita antica e oltre. Questi versetti evidenziano il ruolo pratico che il bestiame giocava nell'agricoltura e nel sostentamento, sottolineando al contempo il loro valore nei rituali religiosi e come indicatori di status sociale. Riflettendo su questi passaggi, possiamo ottenere un'intuizione nelle vite quotidiane dei popoli biblici e apprezzare le benedizioni tangibili fornite da Dio. Inoltre, considerando la responsabilità associata alla gestione di questi animali, ci ricorda i nostri obblighi di curare la creazione in modo responsabile. Mentre ponderiamo queste lezioni, cerchiamo di applicare principi di diligenza, gratitudine e gestione consapevole delle risorse nelle nostre vite, riconoscendo le benedizioni che ci sono state affidate.